Il fenomeno dell’incremento della natalità si verifica spesso in seguito ad un accadimento disastroso, quale ad esempio la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra infatti in molti paesi europei si è registrato un significativo incremento delle nascite. Tale fenomeno ha acquisito ancora maggiore significatività dal punto di vista sanitario nei paesi europei che sono caratterizzati da una alta aspettativa di vita. Gli individui nati nel dopoguerra durante il boom delle nascite stanno ora arrivando nei presidi medici e negli studi odontoiatrici e questo trend è confermato ad esempio dall’innalzamento dell’età media dei pazienti che si sottopongono a terapia implantare. Oltre al crescere dell’età media nei pazienti che si sottopongono ad interventi di implantologia cambiano anche le problematiche ed i quadri clinici mentre crescono le aspettative che li portano a desiderare riabilitazioni funzionali, estetiche e predicibili senza però compromettere la loro vita sociale o la loro dieta. L’aumento dell’aspettativa di vita pone delle sfide anche per gli studi odontoiatrici poiché la presenza di comorbidità e fragilità sono elementi chiave da considerare nei pazienti più anziani.
L’obiettivo primario della terapia implantare è quello di riabilitare il paziente in modo predicibile evitando le complicanze. Gli obiettivi secondari invece sono ridurre l’invasività riducendo il numero di interventi, lo stress postoperatorio, il periodo di guarigione ed il periodo complessivo della cura. Sono proprio gli obiettivi secondari particolarmente importanti nel paziente fragile e geriatrico, che non presenta più la resilienza dei pazienti più giovani, ma può beneficiare dal punto di vista della qualità della vita del ripristino della funzione masticatoria. Inoltre il ripristino della funzione masticatoria può contribuire anche a prevenire l’instaurarsi di deficienze nutrizionali consentendo la scelta di una ampia gamma di cibi.
La terapia implantare nel paziente geriatrico deve essere altamente personalizzata poiché con l’età aumentano le differenze interindividuali, inoltre devono essere conosciute e rispettate le indicazioni. Numerosi approcci volti a migliorare il decorso postoperatorio possono essere individuati e messi in atto dopo aver attentamente analizzato il caso e programmato la terapia. Le moderne tecnologie come l’utilizzo di software di pianificazione o la chirurgia computer guidata possono aiutare a ridurre la durata e l’invasività dell’intervento riducendo così lo stress a carico del paziente e consentendo ad un maggior numero d pazienti di sottoporsi a tali interventi.
Esempio di guida chirurgica realizzata da noi dopo pianificazione a computer dell'intervento.
Come potete vedere nella seconda diapositiva, l'inserimento dell'impianto il giorno dell'intervento si riduce ad una procedura di routine.
Nelle foto qui di seguito puoi vedere una nostra paziente che ci ha dato fiducia.
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